Un ruolo chiave ed insostituibile per la Sicurezza sul lavoro, relativamente al rischio biologico (Titolo X del D.Lgs. 81/08), è svolto dai vaccini specifici. Il fatto che i vaccini necessari a garantire la Sicurezza sul lavoro abbiano indubbia natura di «trattamento sanitario» contemplato dall’art.32 della Costituzione comporta, però, inevitabili problematiche giuridiche riguardo la possibilità di imporre tali vaccinazioni ai lavoratori valutati come a rischio biologico. Tuttavia l’art.2087 c.c. stabilisce che “l’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Pertanto, per quanto una vaccinazione sia un atto tipicamente medico, in ambito di Sicurezza sul lavoro un vaccino contro un rischio biologico specifico (ma anche generico aggravato) del lavoro non può che essere interpretato a tutti gli effetti, alla luce del D.Lgs. 81/2008 ma anche e soprattutto dell’art.2087 del c.c., come una delle misure di protezione, necessarie per la tutela della salute dei lavoratori, che il datore di lavoro è tenuto ad adottare. In definitiva, le vaccinazioni da adottare nel campo della medicina del lavoro sono:
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vaccinazioni obbligatorie quali sono quella antitetanica per le categorie di lavoratori indicati nell’art. 1 della legge 5 marzo 1963, n. 292, Legge 20 marzo 1968 n. 419, D.M. 16 settembre 1975, DPR 1301 del 7.9.65, DM 22.3.75 o quella antitubercolare (L.1088/70) in ambito sanitario.
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vaccinazioni da valutare, assieme al medico competente, in base alla tipologia di rischio biologico (art.279 comma 2 lettera a D.Lgs. 81/08): tra le più comuni ricordiamo le anti HBV, anti HAV, antitifica ma, tenendo conto di come gli obblighi del datore di lavoro non vengano meno anche nel caso di trasferte di lavoro all’estero, l’elenco diventa davvero ampio.
In particolare le categorie di lavoratori per i quali è obbligatoria la vaccinazione antitetanica sono: lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri, fantini, sorveglianti o addetti ai lavori di sistemazione e di preparazione delle piste negli ippodromi, spazzini, cantonieri, stradini, operai e manovali addetti all'edilizia, asfaltisti, straccivendoli, operai addetti alla manipolazione delle immondizie, operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni, per gli sportivi, all'atto dell'affiliazione alle federazioni del C.O.N.I., ecc.